Università di Washington. La resistenza agli antibiotici, terza causa di morte al mondo

di redazione 30/01/2022 SCIENZA E TECNOLOGIA
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Nel 2019 si sono verificate 4,95 milioni di morti associate a infezioni provocate da batteri resistenti agli antibiotici. Di queste, 1,2 milioni sono state causate direttamente dalla resistenza antimicrobica (in breve AMR). Un numero altissimo di decessi, dovuti a infezioni comuni che prima erano facilmente curabili come quelle delle vie respiratorie inferiori o del sangue. Che la AMR fosse destinata a diventare un pericolo globale per la salute era cosa nota da tempo, ma le stime di un nuovo studio la attestano già a terza causa di morte nel mondo, dietro a ictus e cardiopatie, e sopra ad esempio alla malaria e all’AIDS. Questo prima, ovviamente, che il Covid-19 stravolgesse lo scenario mondiale negli ultimi due anni, ma se la pandemia è un fenomeno transitorio, quello dei superbatteri è un problema che dovremo affrontare costantemente.

A dire dei ricercatori della Monash University, della Menzies School of Health Research e della University of Washington, il loro studio fornisce la stima più ampia e accurata dell’impatto della resistenza agli antibiotici mai effettuata finora. Hanno analizzato le informazioni su 471 milioni di casi di infezioni documentati nel 2019, in 204 paesi e regioni del mondo, e attraverso dei modelli statistici sono giunti a quantificare le morti collegate a 23 patogeni e 88 combinazioni di patogeni-farmaci.

Per decessi attribuibili direttamente all’AMR si intendono quelli che non sarebbero avvenuti se l’infezione fosse stata curabile con gli antibiotici; per decessi associati all’AMR si intendono invece quelli nei quali la resistenza antimicrobica risultava implicata, ma non identificabile con certezza come causa principale. Dei 23 batteri esaminati, i killer più letali sono sei: Escherichia coliStaphylococcus aureusKlebsiella pneumoniaeStreptococcus pneumoniaeAcinetobacter baumannii e Pseudomonas aeruginosa, che hanno provocato 929mila decessi diretti e sono risultati associati a 3,57 milioni di decessi.

“Questi nuovi dati rivelano la reale portata della resistenza agli antibiotici a livello mondiale e sono un chiaro segnale che dobbiamo agire subito per affrontare la minaccia“, dice uno degli autori dello studio, il professor Chris Murray; “Stime precedenti avevano ipotizzato dieci milioni di morti all’anno cagionate da batteri resistenti nel 2050, ma adesso sappiamo con certezza che siamo già molto più vicini a questa stima di quanto pensassimo. Dobbiamo usare questi dati per correggere la nostra linea di azione e promuovere l’innovazione, se vogliamo rimanere avanti nella corsa contro la resistenza agli antibiotici”.


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